Quel tavolo era prenotato, era una vita che era prenotato, tutte le sere tutti i giorni ogni istante c'era qualcuno a quel tavolo vorrei prenotarlo signore è impossibile perchè Lei puzza...e il prestigio del nostro club non può permetterlo... girai i tacchi ed entrai in macchina allora mi chiese lei potrei fare anche mille doccie ma la puzza di miseria ti resta attaccata alle ossa non capisco ti sei lavoto prima di uscire si lo so ma quel cameriere ha della stoffa!
Mi manca il sole voglio vedere la luce queste desolate città piene di cani rabbiosi con la bava alla bocca e leoni avidi di spirito chiusi nelle loro menti e nei loro corpi Disperate lande strabordanti
-ti ti ti ti...- che tu sia maledetta, sferro il primo calcio dritto su di lei, sono le 8.00 a.m. la mia bocca è ancora impastata e la mia testa continua girare. Le solite mattinate post sbronza. -ti ti ti ti...- porca puttana ho capito smettila, sveglia maledetta. "a ecco" ieri ho dato un appuntamento alle 9.00a.m alla ragazza dai capelli neri e lunghi.I suoi fianchi i suoi bei fianchi le così dette maniglie dell'amore, si potevano afferrare, si potevano gestire. mi colpì. penso:
-ti ti ti ti...- che tu sia maledetta, sferro il primo calcio dritto su di lei, sono le 8.00 a.m. la mia bocca è ancora impastata e la mia testa continua girare. Le solite mattinate post sbronza. -ti ti ti ti...- porca puttana ho capito smettila, sveglia maledetta. "a ecco" ieri ho dato un appuntamento alle 9.00a.m alla ragazza dai capelli neri e lunghi.I suoi fianchi i suoi bei fianchi le così dette maniglie dell'amore, si potevano afferrare, si potevano gestire. mi colpì. Penso: partita con i migliori auspici invece,la sera, prima di uscire da quel tugurio di casa che puzzava ancora di fritto della mattina- fritto del turco che viveva con me, che ogni santo giorno che dio metteva interra impuzzoliva con le sue frittate del cazzo.-
ormai erano giorni e giorni che litigavamo come cani. giorno e notte. Ci fermavamo solo per Mangiare,Bere, fare l' Amore, e ricominciare a litigare per qualunque stronzata. Io lei l'ho conosciuta, grazie alle zecche di piccione che un giorno decisero di infestare la mia casa. Sia il mio coinquilino che la ragazza che viveva nella singola decisero di andare via...io no..ero troppo pigro non avrei mai retto un altro trasloco. ero appena arrivato in quella topaia di casa. di una fatiscenza impressionante, rispecchiava quasi la mia vita, in netta decadenza. Rimasi in contatto solo solo con la ragazza della singola, Joe, andò a vivere un portone di distanza da me.
Linea 91 ore 3,59 nessun ragionevole motivo d'esistenza istinto arancione da sedile posteriore qual'è la tua fermata amico? vomiti ma non motivi freddo zanne di cane nelle budella neri,colombiani,aringhe salate baltico fruscio di schiuma gelida bordo di città ultima dogana sul reale dettagli sulla retina tenaci "Greyhound bus carry me home" ricordo la tua pancia calda come la riempivo sono sperma di salmone caviale tuffato sull'utero oscuro increspato burro bianco su labbra bollenti sono fango e abiezione centrifugo dolore centripeto al cuore doglie di cane raccontavi cavalli all'orizzonte bielorusso e kerosene nazista sulle sponde del Mar Nero linea 91 ore 3,59 sono la gomma e sono l'asfalto cobalto in attesa d'irradiare universo in espansione silente deflagrazione di stupore galassie in formazione, assenze di tessuto spazio temporale undicesima dimensione stringhe musicali in vibrazione armonica linea 91 oceano squamato di lamiera inconcepibilità dell'esistenza d'una fermata epifanico dubbio che tutto sia Kaleidos
Centrale F.S. mezzanotte a due mani Verità Rivelata è a suonar la campana riposo le orecchie e filo via liscio cielo al petrolio, biglietto, sei Diana niente aereoplani
Conny:"Nigeria ti saluto, vado a dormire sul binario morto" topi e pulci che è uno schifo "pappa non t'ascolto più spegnimi gli occhi che inghiotto"
Domenica, Conny non batte che "Jesus bleeds" e quello smette di menare quando Lui sanguina Conny piedi gonfi, puzza di maschi, piedi piatti infanzia e primo sangue chiusi nella borsetta "E' Dominica ammico, dancin' no thinkin' 's wotta nneed"
"Piacenza!..Fermata:Piacenza!" poltiglia notturna al neon Conny un tiro nel cesso tuorlo rotto di sangue nei polmoni occhi spalancati più neri del tuo ultimo sacco bimba "Addio Nigeria, ci vado a morire sul binario morto"
Alla sera ci vestivamo fieri poi leggeri come scorpioni nell'alba di sale ci aspettavano donne e cani e abiti mentali appesi al sole monete sciolte all'arsura dei vent'anni odoravamo di latte e cognac ma l'officina sputò una falange di Paolo diritta nella polvere di luglio ed'io avevo una donna grassa e zuccherina ansiosa di trovarmi un lavoro avevo un usignolo in frac e nessun decoro grazie a Dio
Milano ti piscia in testa senza stile piscio d'un bambino avvelenato intossicato senza pause tra i canini e le pupille con cieli che ti schiacciano i coglioni sull'asfalto il respiro in tasca e la voce nei molari
muoriamo tutti di cancro e cravatte di timbrature e benessere della sicurazza dei bottoni muoriamo di cancelli e citofoni deserti
stanotte due colombi fradici ubriachi in piazzale Istria reggevano esausti la grazia del mondo
più di là che di qua con un bicchierino di troppo... più di là che di qua con la malinconia... più di là che di qua con la noia che vien da dentro... più di là che di qua con l'amore assai lontano... ma di là non voglio andar.
Se ne stava lì seduto sul sellino della sua bicicletta rossa, arruginita, provata dal tempo e dai chilometri percorsi.
Se ne stava lì fumando una Lucky Strike, rigorosamente morbida e puntando, con gli occhi grandi grandi ma semichiusi dall'ennesima sbronza, la discesa che si stagliava lunga lunga di fronte ai suoi occhi grandi grandi.
E fu così che la sua mente si discolegò con l'iniziale enfatuazione che aveva prima di incontrare il ragazzo mistico. Non capì più niente. L'assoluto niente. Ad ogni modo, entrò come ogni sabato, nel solito bar e lo vide. Lui riuscì a coglierlà di sorpresa con un dono inconsueto. "Ciao, ho un regalo per te" disse il ragazzo mistico. Il suo compito era di donare qualcosa a qualcuno che avesse una sorta di importanza. Tirò fuori dal suo capotto di lana uno strano oggetto fatto di das e lo regalò alla ragazza con la valigia. In quel preciso istante sentì un brivido mescolato ad un senso di piacere, un intenso desiderio di poter sprigionare le sue emozioni più interne. Voleva poter spiegargli quello che stava provando in quel momento ma le parole non le uscivano dalla bocca. Era inspiegabile. Per tutta la sera, lei non riuscì a comunicare come faceva di solito con nessuno. Anche il bar diventò un luogo in cui lei non desiderava più stare. Le persone le sembravano inutili. Le parole erano diventate sprecate.