Troppe sirene Stasera Qui, intorno a me Per le strade Lontane Da un balcone meschino. Quelle mentali Che sono state un sogno Scivolano tra onde meticcie e false. Quelle meccaniche Di Ambulanze Stridenti e ricolme di dolori Che non potrò chiamare Mai. Ma che hanno da blaterare E chiedere spazio In un traffico di anime perdute In scatole ad hoc? Vivo solo e non farò mai in tempo A chiamarle.
Quando avevo nove, dieci anni, le prime fantasie, i primi pensieri e desideri sognavo l'eta che per me sarebbe stata magica e piena di cose belle: i tredici anni, magari anche un amore. Quando ho compiuto tredici anni sognavo le mie prime lbertà, la mia indipendenza, le uscite con le amiche, da sole ed il coprifuoco che andava sempre verso la notte più buia. Ora a diciassette, quasi diciotto anni ho l'amore ed una certa indipendenza e sogno l'università, le conoscenze e le esperienze che farò. Posso immaginare che quando frequenterò l'università sognerò un lavoro ed una famiglia; quando avrò tutto questo sognerò di essere una donna soddisfatta e matura. Poi.. morirò, semplicemente e naturalmente. E' così assurda l'esistenza umana. L'altro giorno pensavo a chi se ne va in gro con i vestiti firmati od i capelli fuxia: pensano di essere tanto diversi e speciali rispetto al resto dell'umanità? Immaginater l'intera umanità in una stanza dalle pareti bianchi, tutti nudi; siamo tutti uguali, in particolare nella più miserabile delle condizioni. Il nazismo non ci ha inseganto proprio un cazzo. C'è troppa speranza e troppo egosimo in questo mondo. Pensate al caffè, un abitudine di una vita superflua eppure, per molti, indispensabile e per molti intendo dal muratore che tira avanti con tutta la famiglia con mille euro al mese che s'incontra al bar per qualche minuto con un partner di una società importante che manovra e gestisce miliardi di euro come mattoni e calcistruzzo. Non vi sembra tutto così assurdo?
Mi guardo intorno, vedo ragazzi, come me o forse completamente diversi; sento il bisogno di evadere, di vagare per le strade, senza meta con la musica nelle orecchie, una birra ed un pacchetto di camel: questo, insieme a ritagliare da riviste di moda vestiti, oggetti, labbra, mani e sguardi è ciò che placa il mio animo, spesso inquieto. Scrivere è solo uno sfogo, uno sfizio, l'ennesimo modo per cercare di esprimere me stessa, poi il fatto che a volte mi riesca bene è tutta un'altra storia. Perdiamo sempre le lezioni di filosofia a parlare di stronzate e quando la professoressa decide invece di spiegarci qualcosa riesce sempre a farlo nel modo più incomprensibile; a me piace la filosofia e per questo, per fortuna, la capisco e la imparo in fretta da me.
Il fatto di non riuscire ad accedere al carico didattico (e nemmeno al sito internet della facoltà di Lettere) mi manda in bestia. Cosa vorrebbe significare? Che è tutto sospeso? Fino a quando? E poi che dire della SIS! Qualcuno ne sa qualcosa? E se un domani io volessi insegnare? Quali esami dovrei sostenere? Fa’ differenza? Esausto di tanta indeterminatezza mi sono recato alla sede accademica di Via Po. Agli sportelli, una fila interminabile. - Anche tu qui per l’annullamento?- a chiedermelo è un ragazzo che avevo visto già altre volte, forse al corso di Storia Romana. - No. Annullamento di cosa?- - Degli esami sul carico didattico che non vuoi più dare.- - Ma tu sei riuscito ad accedere al carico didattico?- - Accedere? No, ma che c’entra...- - Ma... Come...-
Ciò che mi circonda è un mare di sborra in minigonna Ciò che mi circonda è un vento freddo e secco Ciò che mi circonda è uno sguardo tenero e sorridente Ciò che mi circonda è la paura del domani Ciò che mi ciriconda è una pistola carica di pensieri CIò che mi circonda mi rasserena così tanto da pensare di vivere in eterno Ciò che mi circonda non smetterà mai di circondarmi Grazie ai poeti che esistono
Ho trovato un posto per te in questo cuore un po’ vigliacco ma che non sa perdere… e annego nel tu sorriso, scavando oltre la mia pelle, le mie ossa avorio, la mia carne viva. In questo spazio stretto, tra le forme che nascondo, in immersione nell’anima, sei la luce che mi fa strada.
Un altra estate è agli sgoccioli, sgoccioli dal sapore amaro. Uno nella vita pensa di averle viste tutte, non smetterò mai di stupirmi davanti alla follia della gente, al peggio non c'è mai fine è quando toccheremo il fondo sarà difficile rialzarsi, è inutile cercare di cambiare le cose, mi basta guardare ciò che succede attorno a me con uno sguardo distaccato per capirlo. Cazzo il mondo si stà davvero fottendo da solo , queste le parole che la mia mente suggerisce durante il joint delle 6:25 , un gran bel joint.
Sfuggo l’afa E mi rifugio in casa (Ho appena cambiato la disposizione di una poltrona Aragosta Di tessuto caldo, come il suo colore Che mi infuocava il di dietro) E mi faccio Invadere Dall’aria condizionata. Oggi, Senz’aria condizionata, Non si vive più. Siamo condizionati Dall’aria condizionata. Non l’hanno ancora messa nelle strade Urbane L’aria condizionata. Refrigera il corpo e la mente E fa consumare energia elettrica. Ma si può esistere Senza aria condizionata? Pensate: Ha condizionato Per giunta Questa mia poesia Idiota. Ma senza aria condizionata Divento più scemo E mentre guardo il fiore Di una yucca Bianco e corposo Proteso verso il cielo Considero Che non sarebbe nato Se fosse stato Condizionato In un ambiente Con l’aria condizionata. Cosa hanno le piante più di noi?
Scrivo questa righe in Inglese dedicandola a Bukowski mi scuso per gli inevitabili errori Ciao a tutti
Tribute to Hank
Well, they say there's no poetry time anymore 'cause there is no mother land for anyone here we all just wandering nowhere looking for good jobs, better life sexier women, easy money no taxes, no frustatrion simply no trouble don;t care about anything and anybody who can cross the way but Hank has been forgotten they forget his spirit they forget that even in a word of shit despite of all the mistakes we do despite the death of all the supposed rebellions full of liars and misunderstandings we are still human "fucking" beings nobody can control without killing and even when you die be murdered or simply because your time is over there is a secret hope, a dream your face is gonna be like Hank's face with those narrow couple of cracks he used to cracking life paying as less fee as possible.
I write this in English, for my fav writer Bukowski I apologize for any mistake in your language Paolo
Tribute to Hank Well, they say there's no time for poetry anymore 'cause there is no mother land for anyone here you just wandering nowhere looking for good jobs, better life sexier women, easy money no taxes, no frustration simply no trouble without taking care about anything and anybody who can cross the way.
Guido A sostenuta velocità. Nella mia stanza. Su bianco soffitto Si susseguono immagini di paesaggi autostradali Mentre femminei violini arabeggianti musiche Suonano ad altro volume. E il sound mi prende, m’accende, mi rapisce! Rallento Scendo distratto davanti a un locale: Sono arrivato. È buio con le stelle. Porta nera e nessuna insegna; Molto riservato. Entro e son subito nel privé: Letti usati Intorno a una pista da ballo; DJ d’eccezione, mi dicono all’ingresso! Locale strano, fumoso Naturalmente profumato di umori umani. Poco illuminato: Non distinguo le intriganti figure in movimento Aggrovigliate e aperte a ogni possibilità. M’appaiono nude forme senza volto. Frenetiche. La musica è assordante Ma le grida di piacere Di godimento Di queste membra in movimento su comuni alcove Sono improvvise e più forti… Appaio strano guardone. M’accosto, mi scosto Da questi improbabili are d’amor profano. Ombre s’arrabattano e s’affannano Come in ansia. Sono eccitatissimo: Lo vedo Mi vedo! Se ne accorgono tutte! Attendo e non capisco: Qualcosa mi sfugge. La finta nebbia si dirada; Scorgo tutto. Poche donne Molti uomini; Mi guardo alle spalle. Comprendo e mi scanso: In tempo. Privé di scambio d’anime. Sono atteso anch’io per il gran gioco Degli déi minori Per il viaggio di ritorno Loro. Non ci sto! Mi rivesto e fuggo. …………….. Mi giro Mi rigiro. Cazzo! Tutta colpa dei peperoni!