raccontami. sognami. guardami sognante di notti infinite di passione. mastica la carne dei miei fianchi innamorati... sputa il sogno sputa parole d'amore ovvie e tipiche del sesso. baciami!
La serata era calda, piena di fumi e zanzare, al palaghiaccio a mare. Ormai la gente aveva popolato la lunga strada che costeggiava la spiaggia, al di là della quale, come spettri fluorescenti, si presentavano alla vista le luci delle navi petroliere, nel mare chiaro per la luna piena. Tra poco avrebbe preso il via il consueto concerto, che ormai riempiva di note l’aria notturna di Marsala. Ogni sera, infatti, band di vario genere si esibivano dal vivo fino a notte fonda. Stasera sarebbe toccato ai famosissimi e blasonati Rottencul. In particolare, era atteso Petrov, il chitarrista del gruppo, gran virtuoso dello strumento.
nel buio il bianco dei suoi occhi e dei suoi denti mentre ridiamo. le tengo i capelli dietro con una mano, che sennò ci vengono in faccia. e a me sembra ancora più bella così. baci. dolci, tanti, freschi, lunghi. non è come st'estate, che mi sentivo sempre estraneo e freddo
neanche piove. magari potesse. e morire non cambia niente nella città che "cresce", falsi sorrisi, finti rapporti, non voglio pensare mi basta camminare ancora. ancora. una siringa nel cemento.
il sole è caldo...i vecchi sudano seduti sulle panchine sporche della piazza, mentre i bambini giocano con l'acqua della fontana. vedo passare delle donne, stanche. io osservo tutto da una piccola finestra al piano terra.
Fin da quando ero bambino sapevo che la vita era una cella d’isolamento. Da grande frequentavo bar e alberghi, sono sempre stato affascinato dagli alberghi, perché fiutavo il destino azzurro del cielo, e poi le città, i portici. Viaggiavo con pazienza e buon senso, testimone assoluto della mia libertà. Mi sono trovato nelle strade, nelle fredde notti senza una casa, senza mangiare, bestemmiando, con la miseria che mi stringeva il cuore agghiacciato. Non sapevo dove andavo, perché andavo, perché entravo, a cosa rispondevo. Alla mattina con un bicchiere d’acqua facevo la lavanda gastrica. In città gli uomini li vedevo metà bianchi e metà neri, come uno specchio quando una luce rischiara il vicolo buio, come un fuoco d’oro nel bosco!!! Tutto bene, urlavo, e vedevo il cielo sciogliersi e gocciolare assorbito da tutti i gioielli della terra e mille lampi dappertutto.
Alla prima birra non ho un granchè da scrivire, in più mi scappa da cagare e sono in attesa di sapere se avrò la possibilità di sbronzarmi in santa pace...torso nudo pancia prominente e aspetto un volo da catania...mah. avevo pregato e non credo e spergiurato e sono uno spergiuro che non avrei più bevuto ma visto che sto male uguale almeno faccio ciò che mi piace peccato non avere già una femmina bella calda da scopare e strombazzare cercando l'infarto aritmico...
Giorno freddo e piovoso. Un gran giorno del cazzo, anche se alla fine mi piace la pioggia. Quando piove la citta' si trasforma, diventa qualcosa di incredibile. Questi mutamenti si possono notare in tutto. C'e' in giro meno gente, prima nota positiva. L'asfalto si colora di tonalita' variopinte, anche se alla fine è sempre cemento desolante. L'odore cambia. Si puo' sentire tutto piu' amplificato, anche mentre stai fumando. Un tiro lungo, diretto ai polmoni come un treno in corsa. La sigaretta si consuma in un'attimo.
Era destino quando ci guardavamo abbracciati nel candido bagliore della luna, ti guardavo arrossire ad ogni mio abbraccio, ad ogni bacio, i miei dubbi erano una nebbia che s'è dissolta ad ogni bacio,ad ogni carezza ed ad ogni parola sussurrata dolcemente.
La tv è accesa e non la vedo, non sò cosa fare sono distratto, mi arrivano informazioni che non voglio, sento battute che non mi fanno ridere. Potrei farmi accompagnare da Dostoevskij nelle notti bianche, farmi raccontare le avventure di un giocatore, potrei prendere la mia auto e partire per non sò dove o potrei mettere un film che ho già visto almeno tre volte. Dovrei sopprimere i particolari oziosi.
Era una mattina da doposbronza paurosa, schiacciavo la testa sul cuscino per non pensare di dover star sveglio a guardare la porta della mia camera chiusa, l'armadio, il comodino pieno di mozziconi di sigarette e canne e lattine di birra bottiglie di vodka e flaconcini di rivotril pronti per l'uso in caso di attacchi di panico violenti non soffocabili con l'alcool. Mi giro sul lato destro e schiaccio il cazzo grosso e duro contro il materasso sfondato. Sono eccitato e la mia mente comincia a fantasticare pesantemente. Mi alzo dal letto col cazzo durissimo pensando che sono solo le 10 del fottutissimo mattino di una giornata piovosa. Vado a pisciare col cazzo ancora bello intiro perciò ho dovuto pisciare nella vasca incrostata, una lunga e potente pisciata calda rumorosa.
Non capita spesso. Anzi,direi quasi mai. O se capita sinceramente non me ne rendo conto ( troppo presa da me stessa,dal cercare di guarire qualcosa di inguarbile un malessere astratto ) Basta poco;basta solo aprirsi un attimo e sei fottuto : così facendo dai le chiavi a un altro per poterti girare e ri-girare come vuole lui. Lo,senti..senti il cuore che accellera da 0 a 100 in un nano secondo il perchè è lì dinanzi a me ..a te ti parla e sorride o magari ti parla ed è in crisi e ti chiede di essere aiutato.
buona sera, si accomodi pure... sono una cameriera, la versione moderna della sguattera. cosa posso portarle acqua? vino? cibo?... il mio compito è stare a guardare, ascoltare ed annuire... c'è chi è triste ed annoiato allora io sono sorridente e posso dire una cosa spiritosa, posso allietarvi la serata. posso farvi sentire principi e principesse sul pisello. devo accontentare i vostri bisogni, alleggerirvi il peso della vita per poche ore, devo essere cordiale ma mai invadente, devo essere spigliata ma non troppo intelligente, perchè siete gelosi del vostro momento regale, perchè vi sentiate a vostro agio...