Ero uscito con alcuni amici per farmi un giro. Il solito giro del cazzo prima di impazzire totalmente. Un giro che serviva a rilassarmi. Avevo bisogno di bere, forse per poter stare piu' tranquillo, forse per deprimermi un po' di piu', o forse non esisteva nessuna ragione. Appena uscito vidi un casino di gente per le strade.... Un fatto molto strano per la mia citta' che si è sempre contraddistinta per la sua vitalita'. Ci misi un po' a capire perchè le strade erano colme di zombie. Un pensiero mi fece tornare la memoria. La festa del paese. L'orribile festa del paese, il giorno in cui incontri chi non vorresti mai piu' rivedere. Le vie erano piene di bancarelle, venditori ambulanti, gelatai, giostre. Non avrei mai pensato di vedere tanto fallimento in tutta quella umanita'.
Passerei giorni interi a sbattere la testa contro il muro...... i brividi non mi danno pace, l'ansia fa ormai parte di me. Sembra che tutti gli spiriti dell'universo siano contro il sottoscritto. La vita è un fiume di merda che ti trascina verso i posti peggiori del cosmo.
ieri sera mi sono sbronzato. Una sbronza terribile. una botta che non ricordavo da tempo. Ho bevuto soprattutto vodka, rum, gin, ma anche le solite birre. Ho vomitato. mi sono alzato e non capivo bene cosa sentivo.
nutrimi coi silenzi nel vento di piovosa rugiada pazzi ubriachi come satiri danzano nel quadrato d'un bus alla fermata della stazione io vedo te ma tu non vedi me
Salgo i gradini e apro la porta;entro in casa e lancio lo zaino in un angolo sul pavimento. Chiudo la porta, a chiave, e chiudo le persiane, lasciandomi alle spalle il sole primaverile colmo di gioia e spensieratezza.
Dove sono? Che ore sono? E’ buio, e ho ancora in bocca il sapore dell’ultimo avanzo dell’ultima bottiglia. Agito le braccia a tentoni per scoprire se ho qualcuno accanto.
In un parco storico romano, in tenuta da mare sotto un cielo plumbeo, nel misto ebbrezza e solitudine di un post-orgia, l'inadeguatezza del mio abbiagliamento è il simbolo più perfetto della discordanza fra me ed il mondo. Tra poco pioverà, la stessa gente che ora ride sull'erba andrà via, ed il paesaggio sarà finalmente in sintonia con il mio cuore. Per ora l'unica cosa coerente è che sono l'unico a star solo, su di un asciugamano dal quale volano sogni verso un pianeta lontano.
Sono stanco. Molto stanco di tutto cio' che mi circonda. odio profondamente tutti gli esseri con un naso, due orecchie, due occhi e con sembianze simili alla mia. Sarei contentissimo nel vedere molte prersone subire le peggiori atrocita'.
Ho bisogno delle calde pareti di una fica. Ho bisogno di quel tepore che ti sommerge nei piu' alti stadi del piacere. Voglio dominare ed essere dominato, rimanere senza fiato dopo un lungo e passionale amplesso.
Lana era una ragazza molto bella, e molto giovane. Aveva appena sedici anni ma aveva una grossa schiera di corteggiatori, quasi tutti piu' grandi di un bel pezzo. Lei era una tipa molto difficile da conquistare, non era certo una che stava con il primo che passava. Si mise insieme ad un ragzzo di nome Stefan, era forse di un'altra citta'. Non conoscevo quel ragazzo ma sinceramente non mi ispirava ne fiducia, ne simpatia.