aprì gli occhi di colpo @ 10 December 2007 09:06 PM

Passeggiava in un vuoto temporale, e vedeva le immagini come se si trovasse più in alto del suo oggettivo punto di vista e in ogni caso distante.
Ora si sovrapponevano luci ed ore diverse, ma rimaneva comunque il senso di estraneità..
Aveva la sensazione di essere solo, invisibile agli altri… i pochi che popolavano lo scenario pareva che non lo vedessero neppure….
Allora pensò di trovarsi in un sogno.. Cosa ci faceva, in quel posto? Chi ce lo aveva portato? Si fermò un poco, per raccogliere le idee..
Come un ubriaco che cerca di essere lucido, ma l’alcool ha il sopravvento..
Eppure lui era lì per qualche motivo.. ma non riusciva a capire quale fosse..
C’era un posto, là, in mezzo a quei palazzi, dove c’era qualcuno che lo aspettava, lo conosceva, lo Ri-conosceva..
Cercò di ricordare.. una strada… tra le colline.. un fiume a lato… curve.. galleria.. viadotto… tramonto… sole.. neve.. caldo… freddo…
Non riusciva… non era solo.. c’era qualcuno con lui… chi.. CHI.
All’improvviso si mise a chiamare, aveva paura, si sentiva come quando da bambino perdeva la mano della mamma in mezzo alla gente.. ma la voce non usciva, lui chiamava un nome senza suono… chiamava chiamava chiamava…
Nessuno lo sentiva.. Più che la paura, lo stupore ebbe il sopravvento, non capiva… cosa gli stava succedendo, e perché? Poi la gente cominciò a guardarlo, a indicarlo, a girargli intorno, urlando e tirando.
Nessuno venne in suo soccorso. Ed egli fuggì, spaventato.
Si addormentò, un sonno leggero, agitato, ma allora.. non stava già dormendo?!?
Si svegliò, cercò i segni di quello che aveva “vissuto”, ma non ce n’erano..
Credette di essere ancora nel sogno e allora si rilassò un po’… cadde addormentato.. sognò… c’era qualcuno insieme a lui, di nuovo, sentiva il suo profumo..
Era un amore? Non riusciva a ricordarlo.. forse si.. o forse lo aveva creduto.. ma.. no, non lo era.. era solo.. non c’era mai stato nessun amore.. non là..
Un amore lo avrebbe sentito, riconosciuto.
Si trovò in macchina, la sua, alla guida. Era lucido e sicuro, ora.
L’auto divorava la strada come un drago, guidato dalle forze del destino. Arrivò a casa sua, parcheggiò, salì in casa e andò a dormire..
Sognò…..
un cortile, tra i palazzi, grigi e tristi palazzoni di paese, cattedrali in un deserto di speranze industriali fallite, dimenticata testimonianza di miopia umana.
Passeggiava in un vuoto temporale, e vedeva le immagini come se si trovasse più in alto del suo oggettivo punto di vista e in ogni caso distante.
Ora si sovrapponevano luci ed ore diverse, ma rimaneva comunque il senso di estraneità..
Aveva la sensazione di essere solo, invisibile agli altri… i pochi che popolavano lo scenario pareva che non lo vedessero neppure….
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