Era un'ignobile troia, da (s)fottere @ 17 December 2007 09:43 PM
Che guaisco in tremebonde agonie, libero dalla schiavitù castrante del sesso vorace e della donna rapace, che acchiappa il volatile. Meglio il volo in zona pindarica che spiccarlo davvero, quale "taking off", io sono l'uomo pigro tendente al peggio, con manie autodistruttive che m'inducono a raschiarmi. Buffoneggio, spesso per noia, ilareggio per fare il grottesco, e faccio il lupesco per essere arabesco. Le donne mi stuprano, letteralmente, donne volpesche, sanno accoglierti con grazia e "sangue freddo". Già, il sangue. Scodinzolo un po' per casa, chiudo tutte le finestre e mi annuvolo, mi alluno di nuovo, mi allupo, poi caccio un peto cosmico che irradia l'aria del mio profumo "digerente". Insapono l'ossigeno col mio "liquido" impermeabile al palato. E corro, fra mille Arcobaleni, nell'attesa di morire, io sto morendo. Perché, nudo, voglio possedermi. La vita, oggi, mi amerà? Non voglio, rinnego il suo valore, e misticamente, scoreggio ancora. Vollero obbligarmi a vivere di nuovo nell'immondizia della "realtà", fatta di gelosie, lotte di potere, schiaffi in faccia, pugni, tuoni, mignotte, donnaioli e cagasotto. Al che ritornai notturno. Esco, anzi, la notte, per succhiare i dolci colli di cretine con scarpe Converse e jeans aderente con whale tail "Te lo tiro su". Che merda. Un Mondo di culi e di uomini in caccia di essi. Lasciate che il mio rimanga intatto".

Lei non ride, e mi chiede di parlarle di me.
Al che esplodo e le urlo: "Che cazzo vuoi, il mio culo?".
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