Fotogrammi Capitolo III @ 11 January 2008 09:52 PM

Paul tastierista incallito, non si capisce quando parla ma la tastiera che si intravede sotto uno spesso strato di cenere letteralmente canta sotto la pressione delle sue dita che uno si immagina essere secche e lunghe ma che in realtà sono grasse e pelose.
Qualcuno giura che il sigaro l'ha stampato in bocca da quando è nato e sotto quel golf di peli che ricopre tutto il suo corpo c'è un uomo dolce e sensibile.
Alla batteria Aggì. A guardarlo bene sembrerebbe sudamericano ma parla con un accento misto ispanico-napoletano che lo rende simpatico.
L'ho sentito mentre si pavoneggiava con una tipa prima al bar, sembra che abbia girato il mondo con le migliori Band:
Parigi, Buenos Aires, Caracas, Londra e perfino in Corea, Zurigo, Roma e Napoli dove crede di aver influenzato la musica di Tony Esposito con il suo stile. Infine al contrabbasso Alex , anche lui di origine italiana come me.
Mi ha detto Roxy, prima di iniziare a suonare, che crede sia stato un terrorista nero rifugiatosi in america negli anni settanta per sfuggire alla galera e sta aspettando l'indulto. Sarà per questo che è schivo e sospettoso. E' tutta la sera che si nasconde dietro il suo strumento, con una mela incisa da un lato quello strumento pare essere animato di vita propria. Comunque le vibrazioni che ne escono e si diffondono basse e ovunque sono rilassanti e legano insieme tutti gli altri strumenti. Pa ra pa pa rà
(Jò! gioca con queste luci colorate, riprendi il palco da dietro sto bicchiere di whisky e fai un primo piano a Max che nel frattempo ha vistosamente cambiato vestito e si è fatto crescere il pizzetto. Un trucco per dare allo spettatore il senso del tempo che è passato. Woody mi fa una sega Jò!)
Sono proprio soddisfatto. La musica è parte di me e questa è sicuramente la vita che voglio fare. E' passata una settimana dal mio risveglio, se così lo posso chiamare. Parlo inglese correttamente, guadagno bene, la sera suono in questo locale, la mattina dormo e il pomeriggio mi godo questa città fantastica. Non so perché non ricordi nulla del prima, non mi faccio però più tante domande. So solo che mi piace la vita che faccio e basta. Carpe Diem!! Be forse qualcosa mi manca. A questo punto mi piacerebbe finire la serata con una bella pupa. Sono single, simpatico, non farebbe mica male un po di sesso. C'è una principessa che svolazza per il locale questa sera, tutta vestita d'azzurro con veli e con una corona in testa.
Ha un volto dolce e gli occhi birbi.
Mi stuzzica l'idea di scoprire chi è, che ci fa qui e se è sola.
Quasi quasi gli dedico il prossimo pezzo. Vediamo... si perfetto!
“Dedicata alla principessa del mio cuore” mi giro verso i ragazzi:
“ E' un pezzo italiano di Sergio Cammarieri 4/4 in Fa#”
L'avrà capito che mi riferivo a lei? Sii si, si è fermata e mi ha lanciato uno sguardo insospettito. Ha capito, la bimba ha abboccato.
Vai Max fiato e la trombi. Ta ta ta ra ta ta ra ta ta
(Particolari del sax con movimenti lenti in dissolvenza sulla principessa e sue occhiate verso il palco. Segui la musica Jò! Fino alla fine del pezzo! Taglio netto, sala quasi vuota, inquadratura campo largo. Gli ultimi clienti escono dal locale, mezzo campo stretto su un tavolino.)
“Allora Sam di giorno la restauratrice di dipinti, di sera animazione, ho capito bene? ma non guadagni abbastanza con il tuo lavoro?
Comunque sei bellissima , vorrei essere il tuo principe azzurro.”
La sua dolce voce non sembra preoccupata dalla mia avance e mi spiega che non ha problemi economici, è solo affascinata dal mondo elfico e questo è l'unico lavoro che gli permette di vestirsi da fata e da principessa senza essere presa per matta. Gli piacciono gli animale e vorrebbe vivere in una fattoria per esserne circondata.
E' bellissima, non so da dove incomincerei, ho gli ormoni che sono tutti in subbuglio. Faccio fatica a trattenermi.
Ti bacerei su quelle labbra rosso sangue fino a soffocare, tuffandomi dentro quella scollatura dove regna un seno magico che sembra esplodere da un momento all'altro. Invece le prendo la mano:
“ Lo sai che dal mio attico si vede New York che è una favola?
all'alba è uno spettacolo che una principessa non può perdersi”
“Okey Max voglio vederlo, c'è qualcosa da bere nel tuo castello?”
Mi chiedo se avrebbe funzionato anche con la collezione di farfalle.
“Ok chiamo un cavallo giallo e si va!”
(Jò! non farti idee strane come al solito il più bello tocca solo immaginarselo. Sfuma a nero che si va a dormire.
Che lavoro “immerda”!)
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