Short stort at night @ 16 March 2008 07:28 PM

non avevo intenzione di recarmi all'alloggio del Bardozzi dopo aver accompagnato Federica fino alla soglia di casa sua.

di questo sono assolutamente certo; federica non la conoscevo prima di quella sera e penso di aver fatto una buona impressione su di lei...
le ho anche baciato le labbra prima che entrasse in casa. poi ho girato i tacchi e me ne sono andato curvo e torvo ripassando tutte le notizie
utili riguardo la pollastrella... campanello, nome della via,... fidanzata con un misterioso individuo, emigrato da pochi giorni a Santiago del Chile
chissà a fare cosa poi a Santiago... ecco che ritorna alla mente un particolare: le chiesi, subito al di fuori della sala da ballo, che diavolo ci
facesse il suo fidanzato a santiago... non ascoltai la risposta e azzardai delle ipotesi riguardo ad un qualche progetto con università.
Lei, Federica studia medicina... spero non siano il sogno e l'immaginazione che si sostituiscono alle sue parole, ma ricordo distintamente
"...sembra di conoscerti da una vita...". La cosa che più mi inquieta è proprio il ricordo nitido di quelle parole;
ma probabilmente è il loro significato ad aver destato momentaneamente, dal torpore alcolico, la mia mente. reagì ad una amissione del
genere classificandola come notizia utile, anzi vitale. ed è proprio ciò che ho ritrovato poche ore dopo, al risveglio, che mi rimbalzava
nel cranio.
questa dolce memoria non può cancellare le ore di oscurità che ho attraversato nella totale dissennatezza.
poco prima di incrociare federica stavo abbracciato ad un uomo che appariva come una donna, oppure ad una donna davvero equivoca... sta di fatto
che in un attimo baciavo il suo collo e non capivo davvero che stesse accadendo attorno e vicino.
cercavo con lo sguardo la forma di un seno che non riuscivo a distinguere, speravo che la luce intermittente mi potesse aiutare
in un attimo mi ritrovo nel cortile e non riesco a chiederle se è un uomo o una donna... biascico qualcosa di inascoltabile per un orecchio umano
e incomprensibile per qualsiasi altra forma di vita pluricellulare. stavo ridotto malino.
qualcosa mi fece recuperare le energie... forse un amico. seguii bardozzi che mi portò in pista ed in un attimo mi avvicinai a Federica.
sì... fu certamente fluido l'approccio, il mio cervello e il mio sistema nervoso si trovavano allo stato liquido e io, me li ero appena bevuti.
la presenza imponente del suo amico omosessuale mi inquietava parecchio, ma certo non lo mostravo;
La presenza di paolone ora la sento come imbarazzante, .
mi ero già esibito , primadi perdere del tutto il senno, in evoluzioni giullaresche di fronte a paolo e bardozzi: feci roteare in aria sigarette
e bicchieri sfidado la gravità e facendole ricadere a terra, mandando tutto in frantumi... sprecando cocktail e sigarette nello stupore generale.
ma in quegli istanti avrei fatto il tenero anche con il mio peggior nemico pur di giungere ad una sua parola... o ad un sorriso.
Lei ripetè più volte il nome paolone. Io le risposi che le sue amiche erano davvero un gruppo di belle ragazze.. ed era vero.
tentai di fare una buona impressione anche con loro al momento dei saluti... loro se ne andavano ed io restai solo con lei.
non ho idea di che cosa ci siamo detti per un po'
poi risalta fuori paolone e se ne va pure lui dicendoci "beh io vi lascio qua
io nel frattempo mi sono sparato gli ultimi due havana cola: il mio, e quello che avevo compreto per lei.
Ma se paolone ci lasciò da soli in strada, un motivo ci deve pur essere..mi dissi...senonaltro dopo gli show e l'intenerimento si fidava di me.
Di conseguenza anche lei...
evidentemente ho vestito i panni del povero cucciolo smarrito. tipico. e molto poco confortante... la regressione all' infantile è
per me il preludio allo stato bestiale più selvaggio.
la strada che divide il club dalla sua casa, a cui mi ero imposto di accompagnarla, l'ho percorsa in parte a braccetto con lei...
questo è più confortante. però non so più niente per un'ora almeno finoa che lei non chiama la madre e la rassicura.
a quel punto ci salutiamo e io tocco per due volte le sue labbra immobili con le mie. lei non mi respinge ma decido ugualmente di girarmi e tornare all'oscurità.
per un attimo mi giro e vedo la sua sagoma aprire con la chiave e varcare la soglia.
devo sperare che quel poco che ricordo sia veramente accaduto
devo sperare che non sia successo null'altro.. degno di entrare tra le note riassuntive
non è il modo giusto per conoscere una donna lo capisco, ma in che altro modo potrei... in questo modo riesco ad innamorarmi...
di giorno e in sobrietà mi annoio al solo pensiero, e ne disprezzo i frutti... della seduzione. come posso però far convivere l'oscurità
e la vita in questi momenti che richiedono così tante energie e risorse...
temo davvero ci sia dell'altro... qualcosa che non ricordo...lo scoprirò solamente sfidando federica il portone del suo palazzo
ed il sole del mattino.
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