Il barbone rampante @ 24 April 2008 06:57 PM
Io faccio lo slalom,cerco un angolino dove poter stare in pace,e senza le cuffie sarei morto.
Il grande universo universitario,sarebbe bello poter leggere i pensieri della gente che lo affolla.
Chissà quanti si sentono i futuri padroni del mondo,e sognano grossi stipendi e uffici grandi e splendenti,il proprio nome conosciuto e rinomato,un posto d’onore nella grande favolosa società.
Chissà quanti,più realisti forse,aspettano solo di finire anche questa fase della vita,e poi chissà.
Chissà quanti si stanno divertendo un sacco,fumare canne e sentirsi liberi,dare un esame all’anno.
Vedo gente che ogni giorno cambia vestiti;io non potrei farlo,non potrei coprire una settimana intera con il mio guardaroba.
La gente mangia in mensa,studia in biblioteca,si diverte nel chiostro e si fa i cazzi suoi a lezione.
Io mi sono ritagliato il mio spazio in questo fantastico luccicante mondo di gioia presente con sapore di futuro roseo.
Esci dall’università,vai a sinistra e percorri la stradina della trattoria.Attraversa il corso e vai dritto,poco dopo sulla sinistra c’è un accogliente mini parchetto con 4 panchine.
Ecco,una di quelle panchine è diventata la mia saltuaria dimora. Ideale per studiare,solitaria e silenziosa,all’aria aperta,si può fumare e ogni tanto un dolce profumo di merda di cane ti solletica le narici. A pochi passi un discount offre birra e focacce a prezzi bassi.
Peccato quando piove,devo rifugiarmi in qualche corridoio dell’università,è totalmente esclusa la mia partecipazione in biblioteca o aula studio;ci sono andato una volta:mi sono sentito rinchiuso,come immagino lavorassero i monaci nei monasteri benedettini.Tavoli da 6 posti con una piccola luce sopra ognuno di essi,tutti concentrati sul proprio lavoro,tranne ovviamente i due stronzi a fianco a te che parlano di champion’s league.
Così un giorno un mio amico,scherzando, mi definì “barbone rampante”,mentre lo salutavo per andare alla mia adorata panchina verde metallo vista paronamica,che ora non vedrò più fino a ottobre.Mi mancherai,ti penserò ogni tanto,fai lo stesso.
Comicità e lutto,sputo per terra e sorrido,con un lampo di follia che mi attraversa gli occhi.

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