Una cittą e-sangue @ 3 June 2008 04:25 PM
Racimoli un po' di polvere ed avanzi, schivi i passanti che disturbano il tuo cammino, li eviti con attenzione e cura, intimamente (de)legato alla tua pelle, rossiccia, poi neruccia, poi pallida, incolore, di un bianco opacizzante, quasi scura nella sua bianchezza, ripeto, di marmo di Carrara.
Splendidamente eburneo sogni una fica "a dondolo" ed una candela per bruciarvi assieme, sotto la Luna, nel candore di un'intimitą senza viltą, nudi, "sporchi", vestiti solo di carne, da mangiare a fette.
Le sue tette.
Come polpette.
Sono un vanazo di galera, elargisco il mio facsino in quantitą. gongolando da latino in fiore, (s)fiorito, un bocciuolo.
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