Devo scrivere. @ 23 September 2008 01:56 AM
Non un goccio ha lambito le mie labbra e l'unico catrame che ha massaggiato i miei polmoni è stato quello che tossiscono fuori i maledetti motori a combustione interna che intasano le strade come il colesterolo nelle arterie di un ciccione alcoolista; motori chiusi in metallo e vernice o in leghe sempre più leggere per regalare a tutti la sensazione di libertà. Rinchiuditi, accendi la condizionata e spingi forte sul pedale.
Se abbracci il palo potrai vivere libero gli ultimi istanti.
Il sole mi carezza la testa e il vento mi rinfresca i testicoli mentre un sorriso ebete mi taglia la faccia: guardo la mia donna come guarderei una bottiglia di torbato appena aperta.
I soldi in tasca, la donna accanto, la bottiglia piena, il buonumore che mi graffia il cuore e questo maledetto foglio bianco che mi raschia il culo. Storie come vermi si accapigliano tra i miei neuroni e rischiano di morire in mancanza di spirito.
No, non hanno il senso dell'umorismo e nemmeno io.
Il seno spinto sulla schiena mi rilassa e i vermi si vanno a nascondere dove non posso vederli, dove non posso sentirli ma lo so che stanno scopando, lo so che si stanno riproducendo e lo so che cresceranno finchè non sarò troppo marcio dentro da nasconderlo e verranno fuori, tutti assieme sarò divorato, Mangerò me stesso e berrò il mio sangue: spero solo di aver bevuto parecchio da averne ben poco, di sangue, per allora.
Quel giorno questo foglio bianco, questo foglio pulito, lindo e profumato, questo maledetto, fottuto foglio coperto di polvere non basterà e allora mi ricorderò della felicità di oggi e questà felicità sarà la disperazione nera dell'inchiostro che consacrerà questo bianco allo stronzissimo paradiso dei fogli che son serviti a qualcosa di buono e smetterà di raschiarmi il culo.
Ma tanto quel giorno sarà qualcos'altro a rodermi, la dolce gioia della disperazione, la cerezza della rabbia, la cieca consapevolezza dell'autodistruzione, in una sola parola, me.
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