Super Bon Bon @ 28 March 2009 11:56 PM
La visione dei suoi glutei schiacciati sulla seduta mi riportò alla realtà.
E alla sua richiesta.
Davanti a me e a Dan si stagliavano due Super Bon Bon, i vibratori anali che io e il mio compare avevamo progettato un annetto prima.
La Prototease aveva superato brillantemente la fase di start up, e anche grazie alle idee di noi al marketing sembrava avviata a un futuro non dico radioso, ma quanto meno positivo.
La Prototease era un azienda specializzata in ambito sanitario che produceva protesi robotizzate di ogni genere. I conflitti armati in ogni angolo del pianeta rendevano la vita facile ai nostri direttori vendite.
E insomma per farvela breve, una sera in cui eravamo particolarmente sfatti di coca portammo un paio di troie in azienda. Le zoccole erano morbosamente attratte dai nostri articoli. Fu di Danny l’idea di provare un paio di falangi Silifeel "in corpore" di una delle tipe. Questa sbroccò a tal punto che volle provare l’avventura anche la sua amichetta. Che si entusiasmò in maniera tale da dirci che quello che avevano provato era il sogno di ogni donna. Io e Dan ci guardammo e fù immediatamente chiaro che quella sarebbe stata la nostra svolta.
Dopo un paio di settimane il prototipo del Super Bon Bon era pronto.
Si trattava di una specie di buffo calamaro rosa che data la forma permetteva infiniti giochetti coi tentacolini o con la coda.
Quando sottoponemmo il progetto a Marvin, restò perplesso, ma ci promise che ci avrebbe pensato. Il giorno dopo ci comunicò che metteva in produzione il Super Bon Bon ( in seguito scoprimmo che sua moglie quella sera sperimentò il calamaro con esiti strabilianti ).
Il Super Bon Bon arrivò sul mercato come una cazzuta bomba H.
Tutte le riviste per esseri viventi mestruanti tessevano le lodi del nostro celenterato di silicone e silicio.
Solo che avevamo fatto i calcoli senza l’oste.
E l’oste si chiama Vaticano.
Scoppiò un bordello in seguito al ritrovamento di 4 Super Bon Bon nel trolley di un cardinale, e il segretario personale del Pontefice - che era stato in visita ai nostri stabilimenti qualche anno prima per testimoniare l’attività umanitaria che svolgevamo con le protesi - fece una telefonata perentoria a Marvin.
Gli spiegò che fondamentalmente il sollazzo orgasmico femminile era deleterio alla nostra attività, e che se le donne non avevano più bisogno del cazzo, agli uomini non si sarebbe più rizzato. E niente più cazzi ritti, niente più incazzature. Niente più incazzature, niente più guerre. Equazione affascinante e di imponderabile visionarietà.
Tant’è che dovendo scegliere fra il proseguire delle guerre o la soddisfazione sessuale femminina, Marvin scelse le guerre. Ritirò dal mercato i Super Bon Bon, con la scusa di un malfunzionamento in fase di espulsione del calamaro.
Comunque il buon nome della Prototease era ormai sputtanato in maniera irrimediabile, e per unire il danno alla beffa, i magazzini erano talmente pieni di Super Bon Bon che non sapevamo proprio dove metterli.
Fù infatti in seguito al mio quesito ( accidenti alla mia boccaccia ) che Marvin ci diede quella serafica sentenza;
- "Dove li mettiamo Marvin, tutti quei cazzo di Super Bon Bon?"- chiesi, mordendomi immediatamente il labbro inferiore.
Marvin guardò la finestra.
Nubi minacciose risalivano dalla costa.
- "Fottetevi il culo" - fù appunto la sua risposta.
Marvin era un simpaticone, ma sugli affari non scherzava mai.
Mi voltai verso Danny, e, sono quasi certo, lo vidi lacrimare mentre si calava i pantaloni.
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