La discesa @ 20 April 2010 11:36 PM


Era stata una serata divertente
tutto sommato.
Aveva ingurgitato una quantità d'alcool
da far invidia ai migliori nel campo
e come al solito si era ritrovato
a vagare
per quell'orrendo locale
provandoci con qualsiasi figura animata
che si avvicinasse al concetto di
donna.

Senza successo,
è inutile dirlo
ma per correttezza ve lo scriverò.

Quando era in quelle condizioni
le donne avevano paura di lui.
Non che fosse bello
ma nemmeno brutto.
Se la giocava,
come tutti d'altronde.

Ma quella sera sarebbe nuovamente
tornato a casa
da solo
e avrebbe stappato una birretta
e fumato almeno cinque sigarette
pensando agli insuccessi e alle stranezze della vita
e a tutte le puttanate fatte,
ai gol di Grosso e Del Piero
nella semifinale Germania-Italia
del 2006
e a quella ragazza che l'aveva fatto ammattire.

Si sarebbe masturbato
guardando qualche video amatoriale
su Youporn.
La tecnologia a volte aiuta.
I video porno amatoriali
sono sempre i migliori.

E poi sarebbe caduto
in un sonno profondo
profondo
come il pozzo di merda
in cui da anni era caduto
e dal quale non sarebbe mai uscito.

Intanto se ne stava lì
davanti a quella lunga discesa
e vide se stesso
dalla parte opposta,
giù
molto in basso.

Poggiò il piede destro sul pedale,
la mano,
la destra
sul manubrio della bici
e gridò:
"Allora, stipida discesa del cazzo
ora vengo lì
e ti prendo a calci sull'angolo,
poi ti calpesto le strisce pedonali
come si fa con gli scarafaggi
o con le formiche,
e infine ti sputo
ti sputo quel lurido asfalto che ti ritrovi".

La discesa lo guardò
e penso:
"Vieni pure,
coglione.
Sei un pazzo di merda".

Ma lui non era pazzo,
lo sarebbe diventato

prima
o
poi.
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