Ti muovi con destrezza e disinvoltura tra gemiti e lamenti; affronti fatiche immani che quelle di Ercole a confronto sembrano niente; il tempo passa lento, il sudore ti bagna la schiena, scende giù per il viso e gocciola infine da sotto il mento.
Stava li in bilico. Sporto dall’ombelico in su. Lo osservavo da circa un’ora. Affacciato alla finestra potevo vedere i suoi capelli biondi sugli occhi, e un ghigno strano ferirgli il viso.
E allora ti puoi rendere conto quanto puzza il mio ego, ma non
illuderti, è inutile che fai il modesto, che fai l’umile, che ti
nascondi tra le spalle.
Prendi me, ci sono giorni in cui mi metto li’ a sedere, metto su quella
faccia da stronzo che so portare con troppa disinvoltura, e osservo.
Ero appena arrivato a Milano e già il caldo, l' umidità e soprattutto i mille pensieri sudati tornavano a tormentarmi.
Stanco. Noia. Sangue... Fanculo.
Uomini in poltrona che non sanno cosa fare. Forse sì. Sanno di non fare niente.Una donna sul divano. La conosco. E' tornata anche lei. Accanto a me, con il suo bicchiere di birra in mano.
Alla festa di ieri, vedo questa bionda, classica bionda lunga e lenta, con un sacco di gambe, una gonna cortissima, che continua a fissarmi. <<voglio fumare, offrimi una sigaretta>> gli faccio. e la bionda<<certo!>>. <<hai delle belle gambe da bionda>>. <<fammi anche accendere, di solito non fumo>>. <<oh>>. << come ti chiami, bionda?>>. <<CHIARA!>>