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Il 9 marzo 1994, all'età
di 73 anni, Charles Bukowski concludeva la sua esistenza
in un ospedale di San Pedro (California), dov'era ricoverato
per leucemia. II 16 agosto del 1920 nasceva ad Andernach,
presso Colonia.
Due anni dopo Henry Bukowski
Sr., di origine tedesca ma ex artigliere delle truppe americane,
con la moglie Katherine Fett, si trasferiva a Los Angeles.
I Bukowski istituirono un granitico bunker familiare, blindato
contro ogni input proveniente dalla nuova comunità:
gli sbiaditi ricordi d'infanzia di Charles sono i continui
ammonimenti familiari a non avere contatti con i coetanei.
A sei anni, e un bambino che ha gia’ formato una propria
linea di carattere: schivo e impaurito. Escluso dalle partite
a baseball sotto casa, irriso per il suo tenue accento teutonico,
manifesta difficoltà d'inserimento. Alla Junior High
School non passa inosservato: i professori ricordano di
lui lo sguardo sardonico e il ghigno diabolicamente critico.
Alla Junior ricevette il primo plauso per il suo fuoco letterario.
Si trattava di una semplice relazione sulla visita del presidente
Hoover: Charles fece il miglior compito, molto al di sopra
della media, ma la sorpresa del docente fu un'altra: «Rimase
veramente sbalordito quando ammisi candidamente che non
mi ci ero recato».
A tredici anni comincia a bere
con una chiassosa banda di teppistelli. Un anno dopo scrive
il suo primo racconto basandolo su un personaggio: per metà
reale e per metà immaginario: il generale Von Richtofen,
asso aereo della prima guerra mondiale. Non fu una carezzevole
linfa creativa, ma la rabbia verso la vita; la molla che
lo spinse al furore compositivo. L'adolescente Bukowski
dovette fare i conti con una spaventosa forma di acne arginabile
solo con l'uso di speciali aghi elettrici: "II mio
viso, il torace e la schiena erano copiosamente coperti
di pustole grosse come chicchi d'uva. Ero il brutto del
vicinato. Tutto questo mentre gli altri miei coetanei cominciavano
a toccare le ragazzine...". Nel 1938 si diploma stancamente
alla L.A. High School. Assunto come magazziniere alla Sears
& Roeblick, si licenziò dopo una settimana: "Come
si spiegavano quelle vite da operaio senza alcun senso?
Esseri che nell'application form non avevano avuto difficolta’
a dichiararsi FELICI di lavorare un'intera vita alle dipendenze
della Sears. I Capi? Senz'anima e di mediocre intelletto,
implacabili con i subalterni. Leggendo Céline si
consolidò il mio incondizionato rifiuto per ogni
forma di lavoro regolamentato". Henry Sr. non la pensava
così. Un pomeriggio di un giorno qualunque di quello
stesso anno, Hank, tornando verso casa molto ubriaco, vide
i fogli delle sue poesie svolazzare per il prato, vide suo
padre urlare mentre gli scagliava contro la macchina da
scrivere, vide sua madre tendergli frettolosamente qualche
dollaro. Per soli $ 1.50 Hank esordi nell'Underworld: prese
in affitto una camera sporca in una pensione-bordello di
tagliagole filippini. Tirava avanti facendo piccole comissioni
agli avventori del Glenview, il suo abituale bar, che lo
ripagavano in bevute. Si picchiava nei vicoli, si svegliava
sulle panchine del parco. L'attacco a Pearl Harbor coincise
con l'inizio di un biennale vagabondaggio tra New Orleans,
San Francisco, St. Louis. A Philadelphia venne prelevato
dall'Fbi e condotto nel carcere di Moyemensing.
Accusato di draft-dodgin, renitenza
alla leva, per non aver tempestivamente comunicato i suoi
spostamenti, fu scarcerato quando le autorità militari
accertarono che ciò era avvenuto non intenzionalmente.
"Non fu certo un trauma, ero solo sorpreso di come
la vita fosse facile li dentro quanto incomprensibile fuori."
A Philadelphia fece l'amore per la prima volta, a 23 anni:
"Con una donna che pesava piu di cento chili".
Henry Sr., intanto, descriveva meticolosamente al vicinato
le eroiche azioni del figlio al fronte con i Japs. Nel 1944
pubblica il racconto Aftermath of a lenghb Rejection Slip
sulla leggendaria Story e incomincia un burrascoso rapporto
decennale con Jane Baker. Viene assunto dal Postal Service.
Una sera, ubriacatosi pesantemente con la sua compagna alcolizzata,
è vittima di una abbondante emorragia dalla bocca
e dal retto, Ricoverato in condizioni disperate, viene salvato
grazie alle trasfusioni di sangue donatogli dal padre. Nel
tentativo di allontanarsi dall'alcool comincia a recarsi
all'ippodromo dove, al contrario, si ubriaca regolarmente.Nel
1959 gli vengono pubblicate otto poesie sulla rivista Harlequin:
la direttrice Barbara Frye accetta la proposta di matrimonio
di Hank per corrispondenza. Si separarono due anni dopo.
L'editore John Webb, nel 1962, gli pubblica la prima raccolta
di poesie, It Catches myHeart from my Hands (parzialmente
tradotta in: C.B., Poesie, a cura di Vincenzo Mantovani,
Oscar Mondadori, 1986, prima ed.). Le intenzioni suicide
si fanno piu frequenti quando Henry Sr. muore per infarto
e Jane viene stroncata dall'alcool. Riesce tuttavia ad aumentare
le sue collaborazioni con riviste letterarie underground
come Epos, Outsiderl Breakthru. Nel settembre dei 1964 diviene
padre di Marina, nata dall'unione con Frances Smith, una
giovane poeta. Comincia l'importante collaborazione con
il settimanale off Open City: le sue velenose colonne verranno
raccolte nel volume Nofes ofa Dirty Old Man (Taccuino di
un vecchio sporcaccione, Guanda, 1979, in prima edizione,
poi edito da Feltrinelli) che gli regalerà ampi consensi
fra gli ambienti bella protesta giovanile. La speranza di
poter divenire uno scrittore full time gli diede il coraggio
di licenziarsi dall'insopportabile ufficio postale all'età
di 49 anni. Contemporaneamente si separa dall'irrequieta
Linda King (la co-protagonista di Women: trad. it. Donne,
SugarCo,1980).
Comincia il periodo dei readings
poetici, vissuti come vero e proprio tormento: "I momenti
prima di cominciare erano un incubo: dovevo sempre ubriacarmi
pesante e vomitare". Alla fine di una lettura particolarmente
sofferta, nel 1976, conobbe Linda Lee, l'unica tra le sue
bizzose compagne che fu capace di mettere freno all'imprevedibilità
autodistruttiva di Hank. "Linda era stata mandata dagli
dei per salvarmi la vita. " Gli cambiò regime
alimentare, gli ridusse l'alcool, lo incoraggiò a
non alzarsi mai prima di mezzogiorno ("il mio segreto
per essere un grande scrittore"), lo invitò
a recarsi assiduamente ad Hollywood Park per assistere alle
corse. Gli stenti del vagabondo erano terminati: ai più
era conosciuto come il bizzarro scrittore di Tales of Ordinary
Madness. Furono proprio queste pagine che ispirarono a Marco
Ferreri il film omonimo, nel 1981: "Mi recai al cinema
con Linda: che impressione quando vidi il titolo. Poi una
sensazione di essere in trappola: tutta quell'insopportabile
gente che domandava autografi. Per fortuna uno capi e mi
porse una bottiglia di whiskey. In verità ero già
parecchio ubriaco. II film? Linda mi ha detto che alla fine
della proiezione urlai "Buttatelo al cesso". In
più non mi pagarono neanche un dollaro... ".
Riluttante verso altri tentativi,
accettò nel 1987, dopo decine di rifiuti, la proposta
cinematografica del regista Barbet Schroeder: Barfly ovvero
la rappresentazione del giovane Hank-barbone. Il film ebbe
come interpreti Mickey Rourke e Faye Dunaway, insieme ad
un gruppo di vere 'mosche da bar', e per supervisore Francis
Ford Coppola. Gli ultimi anni sono vissuti in grande serenità
ed agiatezza "Ora mi piace stare a bere vino buono
e a carezzare i miei gatti. Ho comperato una Bmw. Nera.
Per veri duri. Posso stare a letto quanto voglio, starmene
tranquillo: è quello che ho sempre desiderato".
Ma la prolifica vena compositiva non venne meno: con le
condizioni fisiche che via via si aggravavano (si ammalò
di tubercolosi nel maggio 1988) usci’ con quattro
pubblicazioni nel giro di tre anni. Poi la morte: "Ti
ho dato tante di quelle occasioni che avresti dovuto portarmi
via parecchio tempo fa. Vorrei essere sepolto vicino all’ippodromo…
per sentire la volata sulla dirittura d’arrivo".
*All'anagrafe risulta come
Henry Charles Bukowski, Jr. "Henry mi ha stancato perchè
i miei genitori mi chiamavano solo per fare qualche commissione
o perchè dovevano picchiarmi. Charles è O.K.
solo sulla pagina scritta. È un gran pasticcio. Così
dico alla gente di chiamarmi Hank. Il, bravo, vecchio Hank."
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